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martedì 17 gennaio 2012

Sudan, Mohammed Hassan Alim "Boushi" è libero

Mohammed Hassan Alim "Boushi", da mimzology.blogspot.com
Un giovane ingegnere, un attivista che, di fronte alle telecamere dei telefonini durante una manifestazione di protesta all'Università di Khartoum, attacca frontalmente uno degli uomini più potenti del Sudan, Nafie Ali Nafie, vicepresidente dello Ncp e assistente del presidente Bashir, e che pochi giorni dopo viene arrestato a casa sua, sotto gli occhi di sua madre, e sparisce per settimane: è questo Mohammed Hassan Alim, meglio conosciuto come Boushi. E mentre è in detenzione, il video del suo intervento all'università, immediatamente postato su YouTube, viene visto da più di 230mila persone, mentre la sua vicenda fa il giro di Twitter e Facebook, dove vengono aperte pagine in suo sostegno in arabo e in inglese. Vi ricorda qualcosa?

martedì 27 dicembre 2011

Khalil Ibrahim e George Athor: destini paralleli in Sudan e Sud Sudan

Due leader ribelli uccisi a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro. Il primo a cadere è stato il generale George Athor, da circa un anno e mezzo in armi contro il governo del Sud Sudan. Il secondo, la cui morte è stata annunciata nelle prime ore del giorno di Natale, è Khalil Ibrahim, da dieci anni presidente del Justice and equality movement (Jem), uno dei gruppi ribelli "originali" del Darfur.
Due morti che hanno smosso le acque limacciose delle situazioni interne di Sudan e Sud Sudan e che potrebbero avere delle conseguenze di medio e lungo termine. O forse no, perché è difficile, ora come ora, prevedere cosa succederà ai movimenti che i due leader avevano fondato e che dirigevano e come quindi evolveranno le cose.

Ma chi erano George Athor e Khalil Ibrahim? Iniziamo dal primo a cadere, l'ultimo a prendere le armi contro il suo governo. Fino a inizio 2010 Athor è stato un generale dello Spla, l'ex movimento ribelle diventato, dopo la pace del 2005, esercito regolare del Sud Sudan. Negli anni successivi al Cpa era stato promosso a vice capo di stato maggiore del nuovo esercito, con la delega per l'orientamento politico e morale. Ma alla vigilia delle elezioni generali del 2010 Athor ha deciso di sfidare il candidato scelto dal partito per il posto di governatore dello stato di Jonglei, Kuol Manyang Juuk, e si è quindi presentato come indipendente. Quando le urne hanno dato la vittoria a Kuol Manyang, Athor non ha accettato il risultato, a suo dire (e secondo molti altri in Jonglei) fasullo, e ha preso le armi contro l'esercito di cui aveva fatto parte, nei suoi gradi più alti, fino a pochi mesi prima.

venerdì 2 settembre 2011

Breaking news from the Blue Nile - chapter 2

There have been some tweets this evening saying that Sudan's government declared a state of emergency in Blue Nile state, appointing ad-Damazin's SAF commander as "military ruler" and thus dismissing Malik Agar. A short SUNA news says the same.
It seems - but I doubt it has been independently confirmed so far - that Agar has redeployed near Kurmuk, while SAF and thus the government are in full control of Damazin and of Roseires dam, strategic for the capital region power supply. People are reportedly fleeing, especially from Kurmuk area into Ethiopia, and there have been some casualties.
I would say that the question I left open this morning - "whether a new conflict has just begun in Blue Nile, a risky development many were expecting, or whether the crisis can be wound down" - has been answered. In the worst way.


Breaking news in the Blue Nile


Fighting has erupted in Blue Nile. SAF reportedly attacked various positions, the state governor's residence included. Which means Malik Agar's, chairman of the SPLM-N and former commander of SPLA troops in Southern Blue Nile during the civil war. As of this early morning, few details are out about what is going on in the state and its capital, ad-Damazin. Disclaimer: those available come from the SPLM-N leadership and have not been independently confirmed. This said, what happened in Damazin? This is what Malik Agar himself told Bloomberg: three vehicles used by the SPLA were shot at by Sudanese soldiers while approaching the southern part of Ad-Damazin and "when our [SPLA] forces shot back at them, they just heavily bombarded my house and all sites of the SPLA in the capital". SPLM-N Secretary General's version, reported by Sudan Tribune, does not differ.

sabato 23 luglio 2011

Di progetti-sentinella, rapporti Onu e posizioni politiche

Il tutto riferito al Kordofan meridionale. Mea culpa, non ne ho parlato quasi per nulla nelle ultime settimane. Nell'ultimo post che avevo dedicato allo stato nordsudanese, avevo riferito della firma ad Addis Abeba di un accordo-quadro che sembrava sbloccare lo stallo tra Ncp e Splm-N iniziato con le elezioni in Kordofan meridionale a inizio maggio e proseguito con lo scoppio della crisi militare il 5 giugno.
In realtà, quell'accordo ha avuto vita breve.