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Mohammed Hassan Alim "Boushi", da mimzology.blogspot.com |
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martedì 17 gennaio 2012
Sudan, Mohammed Hassan Alim "Boushi" è libero
martedì 27 dicembre 2011
Khalil Ibrahim e George Athor: destini paralleli in Sudan e Sud Sudan
Due leader ribelli uccisi a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro. Il primo a cadere è stato il generale George Athor, da circa un anno e mezzo in armi contro il governo del Sud Sudan. Il secondo, la cui morte è stata annunciata nelle prime ore del giorno di Natale, è Khalil Ibrahim, da dieci anni presidente del Justice and equality movement (Jem), uno dei gruppi ribelli "originali" del Darfur.
Due morti che hanno smosso le acque limacciose delle situazioni interne di Sudan e Sud Sudan e che potrebbero avere delle conseguenze di medio e lungo termine. O forse no, perché è difficile, ora come ora, prevedere cosa succederà ai movimenti che i due leader avevano fondato e che dirigevano e come quindi evolveranno le cose.
Ma chi erano George Athor e Khalil Ibrahim? Iniziamo dal primo a cadere, l'ultimo a prendere le armi contro il suo governo. Fino a inizio 2010 Athor è stato un generale dello Spla, l'ex movimento ribelle diventato, dopo la pace del 2005, esercito regolare del Sud Sudan. Negli anni successivi al Cpa era stato promosso a vice capo di stato maggiore del nuovo esercito, con la delega per l'orientamento politico e morale. Ma alla vigilia delle elezioni generali del 2010 Athor ha deciso di sfidare il candidato scelto dal partito per il posto di governatore dello stato di Jonglei, Kuol Manyang Juuk, e si è quindi presentato come indipendente. Quando le urne hanno dato la vittoria a Kuol Manyang, Athor non ha accettato il risultato, a suo dire (e secondo molti altri in Jonglei) fasullo, e ha preso le armi contro l'esercito di cui aveva fatto parte, nei suoi gradi più alti, fino a pochi mesi prima.
Due morti che hanno smosso le acque limacciose delle situazioni interne di Sudan e Sud Sudan e che potrebbero avere delle conseguenze di medio e lungo termine. O forse no, perché è difficile, ora come ora, prevedere cosa succederà ai movimenti che i due leader avevano fondato e che dirigevano e come quindi evolveranno le cose.

venerdì 2 settembre 2011
Breaking news from the Blue Nile - chapter 2
There have been some tweets this evening saying that Sudan's government declared a state of emergency in Blue Nile state, appointing ad-Damazin's SAF commander as "military ruler" and thus dismissing Malik Agar. A short SUNA news says the same.
It seems - but I doubt it has been independently confirmed so far - that Agar has redeployed near Kurmuk, while SAF and thus the government are in full control of Damazin and of Roseires dam, strategic for the capital region power supply. People are reportedly fleeing, especially from Kurmuk area into Ethiopia, and there have been some casualties.
I would say that the question I left open this morning - "whether a new conflict has just begun in Blue Nile, a risky development many were expecting, or whether the crisis can be wound down" - has been answered. In the worst way.
It seems - but I doubt it has been independently confirmed so far - that Agar has redeployed near Kurmuk, while SAF and thus the government are in full control of Damazin and of Roseires dam, strategic for the capital region power supply. People are reportedly fleeing, especially from Kurmuk area into Ethiopia, and there have been some casualties.
I would say that the question I left open this morning - "whether a new conflict has just begun in Blue Nile, a risky development many were expecting, or whether the crisis can be wound down" - has been answered. In the worst way.
Breaking news in the Blue Nile

sabato 23 luglio 2011
Di progetti-sentinella, rapporti Onu e posizioni politiche
Il tutto riferito al Kordofan meridionale. Mea culpa, non ne ho parlato quasi per nulla nelle ultime settimane. Nell'ultimo post che avevo dedicato allo stato nordsudanese, avevo riferito della firma ad Addis Abeba di un accordo-quadro che sembrava sbloccare lo stallo tra Ncp e Splm-N iniziato con le elezioni in Kordofan meridionale a inizio maggio e proseguito con lo scoppio della crisi militare il 5 giugno.
In realtà, quell'accordo ha avuto vita breve.
In realtà, quell'accordo ha avuto vita breve.
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