Charles Taylor, ex leader ribelle ed ex presidente della Liberia, è stato condannato a 50 anni di carcere. Una pena lunghissima, che equivale di fatto a un ergastolo (Taylor ha 64 anni) e che i giudici del Tribunale speciale per la Sierra Leone hanno deciso essere la più giusta per un ex capo di stato ritenuto colpevole di correità nei crimini di guerra e contro l'umanità commessi dai ribelli del RUF durante la guerra civile in Sierra Leone, negli anni Novanta.
Già a fine aprile, quando i giudici dell'Aja l'avevano giudicato colpevole, molti commentatori e i gruppi per la tutela dei diritti umani avevano salutato la decisione come precedente di portata storica, perché la condanna di Taylor avrebbe avuto il senso di un messaggio ad altri dittatori e perpetratori di crimini contro l'umanità: per quanto potenti possiate essere, prima o poi potrete dover rispondere dei crimini che avete commesso.
E' veramente così? A mio parere, sì. Ma potrebbe non essere solo ed esclusivamente un bene, almeno nell'immediatezza di una guerra civile e della necessità di porvi fine.
Già a fine aprile, quando i giudici dell'Aja l'avevano giudicato colpevole, molti commentatori e i gruppi per la tutela dei diritti umani avevano salutato la decisione come precedente di portata storica, perché la condanna di Taylor avrebbe avuto il senso di un messaggio ad altri dittatori e perpetratori di crimini contro l'umanità: per quanto potenti possiate essere, prima o poi potrete dover rispondere dei crimini che avete commesso.
E' veramente così? A mio parere, sì. Ma potrebbe non essere solo ed esclusivamente un bene, almeno nell'immediatezza di una guerra civile e della necessità di porvi fine.