Siamo al dodicesimo giorno di proteste in Sudan. Dodici giorni di fila, senza sosta, anche se i numeri di persone scese per le strade nel cuore del paese rappresentato dalle "Tre Città" di Khartoum, Omdurman e Khartoum Nord (Bahri), ma anche a Port Sudan, El Obeid, Medani e Gedaref, non sono stati sempre costanti. Nel mio precedente post, scritto in viaggio dall'iPhone per dare la notizia del fermo della corrispondente di Bloomberg, l'egiziana Salma al-Wardani, e della giornalista, blogger e attivista sudanese Maha al-Sanusi, avevo detto che #SudanRevolts era al quarto giorno. Ma non avevo spiegato come e quando era iniziato: il 16 giugno le studentesse dell'università di Khartoum sono scese per le strade in una protesta un po' improvvisata contro le misure di austerità - in particolare la cancellazione dei prezzi calmierati per zucchero e carburanti - decise dal governo per salvare dalla bancarotta l'economia sudanese, messa in ginocchio dalla perdita delle risorse petrolifere rimaste all'interno dei confini del Sud Sudan, dall'interruzione della produzione petrolifera del paese ex fratello e dalle spese, ingenti, per mantenere in piedi un'amministrazione barocca, un sistema clientelare molto ramificato e le guerre in Darfur, Kordofan meridionale e Nilo Azzurro.
mercoledì 27 giugno 2012
#SudanRevolts, un primo bilancio
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giovedì 21 giugno 2012
#SudanRevolts, giornaliste arrestate
È stato Twitter a dare la notizia: la giornalista, attivista e blogger Maha al-Sanoussi, @MimzicalMimz, è stata arrestata stamattina davanti all'università di Khartoum. Assieme a lei, la corrispondente di Bloomberg in Sudan, l'egiziana Salma al-Wardani. L'ultimo tweet di Maha è quello che annunciava di essere stata fermata dai servizi segreti di Khartoum, il NISS. Da allora nessun'altra notizia.
I tweeps sudanesi si stanno mobilitando. E lo stesso stanno facendo gli egiziani, sia perché già da ieri hanno iniziato a twittare #SudanRevolts, sia per capire quali saranno le sorti della giornalista di Bloomberg.
Al quarto giorno di manifestazioni studentesche a Khartoum e in altre città,forse le notizie sudanesi riusciranno ad arrivare ai media internazionali.
lunedì 18 giugno 2012
Scontri di religione in Nigeria?
Per l'ennesima domenica consecutiva, Boko Haram ha preso di mira chiese cristiane in diverse città della Nigeria. L'approccio dei media italiani è quello di cui ho già parlato, anche se ieri qualche nuova sfumatura nei servizi di qualche tg l'ho sentita. Ma l'articolo che ho apprezzato di più, e che vi consiglio, è quello scritto oggi su Panorama.it da Anna Mazzone: un'intervista al vescovo cattolico nigeriano Matthew Man-Oso Ndagoso, che dice senza mezzi termini che non di guerra di religione si tratta.
Sempre oggi, l'ISPI ha pubblicato un suo dossier sul fattore religioso in Africa, per il quale ho riadattato il post sui media italiani di qualche settimana fa. Gli spunti interessanti per una riflessione più seria e meno "di pancia" non mancano di certo.
Sempre oggi, l'ISPI ha pubblicato un suo dossier sul fattore religioso in Africa, per il quale ho riadattato il post sui media italiani di qualche settimana fa. Gli spunti interessanti per una riflessione più seria e meno "di pancia" non mancano di certo.
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