Quasi per caso, sono incappata oggi pomeriggio nel documentario "Egypt: the other homeland" sul sito di Al-Jazeera English (sì, ancora lei!). Quando ho capito di che si trattava, ho immediatamente schiacciato il play, anche se avrei dovuto concentrarmi su altre cose.
Be', è stata un'emozione. Grecia ed Egitto sono due paesi che amo. E ho uno splendido ricordo di Alessandria, di un weekend di inizio novembre, ormai più di nove anni fa, passato tra la biblioteca da poco riaperta, la spiaggia e le scorpacciate di pesce nei ristoranti vicino alla Corniche. Anche se non era più l'Alessandria raccontata nel documentario, quella precedente al colpo di stato del '52, era difficile non sentire un'aria familiare, pienamente mediterranea seppur in contesto arabo. Una percezione che condivideva anche Marija, la mia adorata coinquilina del Cairo, che con il suo background balcanico sapeva bene a cosa mi riferivo.
E comunque non era solo Alessandria. Guardare il video mi ha fatto tornare alla mente l'atmosfera che si può ancora intuire tra i palazzi di downtown Cairo. E soprattutto un'anziana signora conosciuta nella parrocchia cattolica di Zamalek: poliglotta e cosmopolita, incarnava nella sua stessa persona, nei vestiti rovinati e nel trucco eccessivo, un passato ricco e sfarzoso ormai decaduto.
Il fascino per il passato cosmopolita di Alessandria mi aveva spinto a comprare, appena rientrata al Cairo, l'"Alexandria's Quartet" di Lawrence Durrell. Un romanzo piuttosto voluminoso, che poi non mi era stato in valigia al momento di rientrare in Italia e che quindi avevo affidato a Marija. Tanto, c'eravamo dette, ci rivediamo a Roma. E comunque Gorizia e Zagabria sono a un tiro di schioppo. In effetti a Roma ci siamo viste, ma la mia amica si è rifiutata di portarmelo: "devi venire a prendertelo", ha continuato a ripetermi per un po'. Poi basta. Non perché non mi volesse più vedere, anzi. Ma perché nel frattempo il suo cane si era mangiato il mio libro.
Il documentario di oggi è servito anche a questo: ho immediatamente ricomprato il romanzo (questa volta in versione elettronica, così non rischio!) e già da un po' sto mettendo in conto un giro balcanico per andare a trovare la mia amica. E ricominciare a ridere e godermi la sua compagnia e la sua amicizia come se tutti questi anni non fossero passati. Perché tanto è sicuro che è così che andrà.
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