Visualizzazione post con etichetta indipendenza. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta indipendenza. Mostra tutti i post

lunedì 9 luglio 2012

Happy birthday, South Sudan!

Celebrazioni per l'indipendenza, Juba, 9 luglio 2011 (foto J. Vieira)
E' passato un anno. Un anno dai caroselli di macchine nella notte di Juba, dalle celebrazioni per la proclamazione dell'indipendenza alla presenza della comunità internazionale e dei rappresentanti di tutte le forze politiche sudanesi, a iniziare dallo Ncp e dal presidente Bashir, dalla festa liberatoria e orgogliosa di un popolo felice di aver finalmente raggiunto l'obiettivo che ha orientato la lotta durata decenni.

Non è stato un anno facile, per niente. In parte c'era da aspettarselo, tutti sapevano che l'ultimo arrivato della comunità internazionale nasceva con standard di sviluppo bassissimi, sfide umanitarie, economiche e sociali da far tremare i polsi e una serie di questioni ancora aperte con il Sudan.

domenica 22 gennaio 2012

Bloccate quel petrolio!




Quanto è ragionevole, per un paese la cui economia dipende al 98% dalle entrate petrolifere e che è tra i più poveri al mondo, decidere di bloccare la sua intera produzione di greggio? Poco, pochissimo. Eppure è proprio questa la decisione senza precedenti che il governo della neonata repubblica del Sud Sudan ha preso nei giorni scorsi: il consiglio dei ministri di Juba ha deliberato venerdì in favore dello stop totale all'estrazione e all'esportazione di petrolio, che dovrebbe diventare operativo tra due settimane. E che rimarrà in vigore fino a nuovo ordine, che, ha spiegato il ministro per il petrolio e le attività minerarie, Stephen Dhieu Dau, arriverà solo quando il governo del vicino Sudan, dal quale Juba si è staccata il 9 luglio scorso, accetterà “un compromesso equo”. Oppure quando il Sud Sudan avrà delle nuove infrastrutture che lo rendano indipendente da quelle sudanesi.

sabato 10 settembre 2011

Una nuova capitale per il Sud Sudan


Ramciel è difficile da trovare, su qualsiasi mappa. Ma il nuovo governo della neonata Repubblica del Sud Sudan ha deciso che entro sei anni la capitale sarà trasferita lì, nel centro geografico dello stato, terra di pascoli e allevatori semi-nomadi, dove la terra non manca e sarà quindi possibile costruire una nuova città dal nulla o quasi. 
È stata questa la prima decisione che l'esecutivo dell'ultimo nato tra gli stati del mondo ha preso nella sua riunione inaugurale. A due mesi esatti dalla proclamazione dell'indipendenza, il 9 luglio scorso, la vita politica e amministrativa del Sud Sudan passa anche da qui.

martedì 5 luglio 2011

Nuovo stato, vecchie sfide

Posto qui l'articolo sul Sudan che ho scritto per il nuovo volume di Limes, appena uscito, dedicato alle "(Contro)rivoluzioni in corso".


Domenica 5 giugno, verso sera, le agenzie di stampa battono una notizia: colpi d'arma da fuoco sarebbero stati sentiti a Um Dorein, nello stato nord-sudanese del Kordofan meridionale. Il giorno dopo, notizie di combattimenti arrivano anche da Kadugli, la capitale dello stato che include entro i suoi confini i Monti Nuba. In entrambe le città sarebbero in corso degli scontri tra le Forze armate sudanesi (Sudan armed forces, Saf) e i soldati dell'Esercito per la liberazione popolare del Sudan (Sudan people's liberation army, Spla). Ovvero l'ex esercito ribelle sud-sudanese, diventato dopo il trattato di pace (Comprehensive peace agreement, Cpa), firmato nel gennaio 2005 a Nairobi, l'esercito regolare del Sud Sudan.