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sabato 15 settembre 2012

Proteste nel mondo musulmano, quanto conta l'elemento socio-economico?

Dopo giorni di proteste in diverse capitali del mondo arabo e musulmano contro l'ignobile video "L'innocenza dei musulmani" rompo il mio lungo silenzio sul blog per condividere alcune riflessioni e domande che da tempo mi girano per la testa e che i fatti degli ultimi giorni hanno solo confermato.
I temi sono tanti e quindi cercherò di essere più schematica possibile.

Innanzitutto, il solito mal di stomaco (per usare un eufemismo) che mi provoca leggere i giornali o ascoltare i telegiornali nostrani. Ne avevo parlato tempo fa a proposito dei titoli su alcuni attacchi a comunità cristiane in Nigeria e Kenia, avvenuti in contemporanea solo casualmente. Lo stesso tipo di ragionamento vale ora, per i titoli di questi giorni sulla "furia islamica". Non voglio dilungarmi, preferisco rimandare al post di oggi di Paola Caridi, sul suo blog Invisible Arabs, che condivido fin nelle virgole.

mercoledì 4 aprile 2012

Tra video ed emozione

Quasi per caso, sono incappata oggi pomeriggio nel documentario "Egypt: the other homeland" sul sito di Al-Jazeera English (sì, ancora lei!). Quando ho capito di che si trattava, ho immediatamente schiacciato il play, anche se avrei dovuto concentrarmi su altre cose.
Be', è stata un'emozione. Grecia ed Egitto sono due paesi che amo. E ho uno splendido ricordo di Alessandria, di un weekend di inizio novembre, ormai più di nove anni fa, passato tra la biblioteca da poco riaperta, la spiaggia e le scorpacciate di pesce nei ristoranti vicino alla Corniche. Anche se non era più l'Alessandria raccontata nel documentario, quella precedente al colpo di stato del '52, era difficile non sentire un'aria familiare, pienamente mediterranea seppur in contesto arabo. Una percezione che condivideva anche Marija, la mia adorata coinquilina del Cairo, che con il suo background balcanico sapeva bene a cosa mi riferivo.

martedì 3 aprile 2012

Questione di immagine: al-Jazeera e le notizie dai due Sudan

Non è sempre semplice seguire i fatti africani da lontano. Bisogna affidarsi ad agenzie, giornali e network internazionali, che talvolta semplificano troppo, o travisano, le informazioni che ricevono. Ma se ci sono le immagini, tutto sembra più semplice. E se c'è un canale attraverso cui poter accedere a una copertura efficace, anche attraverso le immagini, questo è al-Jazeera English.
Come in tutti gli altri casi di grandi network o di più o meno piccole agenzie e testate giornalistiche, anche al-Jazeera non è immune da possibili semplificazioni, travisamenti o dal sospetto che su certe questioni il suo editore, lo stato (e quindi lo sceicco) del Qatar, abbia una "hidden agenda". Ciò non toglie però che sul Medio Oriente e l'Africa (ma non solo) la copertura sia ottima e spesso il network riesca a dare informazioni o a imbandire dibattiti che altri non hanno. Facendo anche qualche bello scoop.