Oggi è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Sacrosanta, ovunque nel mondo: nelle nostre città del Nord ricco e ancora di più in paesi dove, accanto alla violenza privata, resiste ancora una violenza pubblica sulle donne. Emblematico è allora il caso di Mona el-Tahawy, blogger, opinionista e giornalista egiziana e americana, molto conosciuta in entrambi i suoi paesi, che l'altro ieri è stata arrestata al Cairo, tenuta 12 ore sotto custodia (si fa per dire... la parola custodia presupporrebbe una cura e un'attenzione che in questi casi mancano sempre!) degli uomini della Sicurezza dello Stato, che l'hanno bendata, picchiata e assalita sessualmente. Hanno scelto la persona sbagliata. Perché appena liberata, grazie anche alla sua doppia nazionalità, Mona ha ripreso a twittare, anche se con una mano e un braccio rotti dalle botte. E la sua fama internazionale ha fatto sì che la notizia di quello che le è successo abbia fatto il giro del mondo. Qui di seguito il video della sua intervista con la CNN.
venerdì 25 novembre 2011
Egitto, Sudan: quando l'attivismo politico costa carissimo
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mercoledì 23 novembre 2011
Rivoluzioni on air: non solo Cairo
Sono giorni convulsi questi. Nella mia amata Cairo, ad Alessandria, nel resto dell'Egitto. Ma anche negli altri paesi del Medio Oriente e del Nord Africa. Sto cercando di seguire passo passo soprattutto gli eventi del Cairo, che sento più vicini a me. Però non ne voglio parlare qui, non adesso almeno. Vi consiglio invece di seguire con attenzione sia il blog di Paola Caridi, sia il sito di Arabist, da cui ho tratto questa "mappa" delle posizioni dei diversi movimenti, partiti e personalità egiziane rispetto alle offerte dello SCAF.
dal sito www.arabist.net |
domenica 13 novembre 2011
giovedì 10 novembre 2011
mercoledì 9 novembre 2011
Rassegna stampa fotografica
Ho iniziato quasi per gioco, sulla mia pagina di Facebook. Ma siccome in queste ultime settimane le notizie italiane hanno avuto molto spazio sui giornali britannici, è diventato un "appuntamento gradito", come mi ha scritto oggi un amico. E così, iniziando dalla fine, ho pensato di pubblicare le foto degli articoli riguardanti l'Italia, e Berlusconi in particolare, anche su BorderLand. Un modo per compensare l'assenza dal microfono per la rassegna della stampa estera di Radio3, che stando qui a Durham non riesco a fare per ovvi motivi geografici.
Iniziamo dal Financial Times: prima pagina, p. 5 e p. 6
domenica 6 novembre 2011
sabato 5 novembre 2011
Immagini da un G20
Ancora foto delle prime pagine e degli articoli dei giornali britannici che parlano di Mr B e di Italia. Immagini e commenti da e sul G20, sulle decisioni prese da Fondo Monetario Internazionale e Unione Europea, sulle parole dette dal premier italiano in conferenza stampa. L'attenzione sull'Italia e su Berlusconi in particolare continua a essere alta.
Dopo il primo giorno di summit, gli articoli di ieri, 4 novembre
Dopo il primo giorno di summit, gli articoli di ieri, 4 novembre
mercoledì 2 novembre 2011
"How to mobilise a million?"
Ieri sera, 22.30 GMT, è andato in onda su Al-Jazeera English un bel documentario sugli attivisti di Girifna, movimento giovanile per la democrazia nato in Sudan prima delle elezioni generali del 2010. Trovate l'intero documentario sul sito dell'emittente araba, con gli orari di messa in onda dei prossimi giorni. Che per sicurezza riporto anche qui: giovedì 03.30; venerdì 16.30; sabato 22.30; domenica 09.30; lunedì 03.30; martedì 16.30 (NB: gli orari sono tutti GMT!)
Intanto ieri ci sono state altre manifestazioni a Kassala, nell'est del paese. Scatenate dalla morte di un ragazzo di 13 anni, investito e ucciso da una macchina della polizia, sono state disperse dalle forze di sicurezza con lacrimogeni. E su Twitter, tra stanotte e stamattina, sono stati diversi i sudanesi che si sono chiesti se le proteste dell'Est riusciranno dove le ribellioni del Sud prima e poi del Darfur, del Kordofan meridionale e del Nilo Azzurro non hanno avuto successo, ovvero nel far reagire la gente delle Tre Città (Khartoum, Khartoum Nord, Omdurman). @SudaneseThinker lo chiede chiaramente: "Sudanese Tweeps, do u think the growing protest movement in #Kassala can eventually trigger a big one in #Khartoum?" Perché la sensazione è che, come spiega @MimzMimz, "there's an 'ethnic priority list' that sparks angers among Khartoumians... KRT&North at top, South at deep bottom". Intanto, con l'Eid al-Adha che si avvicina e l'economia nazionale sempre più in crisi, la decisione del presidente Bashir di regalare 20mila pecore all'Egitto in occasione della Festa del Sacrificio suscita un misto di stupore, indignazione e ironia.
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