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domenica 29 aprile 2012

L'Africa e la stampa italiana


Siamo alle solite. "Africa, attacchi contro i cristiani", "Africa, nuova offensiva contro i cristiani" e "Africa, bombe contro i cristiani" sono gli attuali titoli di apertura dei principali quotidiani italiani, come si vede dalle immagini. Onestamente mi sembrano vergognosi. A leggerli, di primo acchito vien da pensare che le comunità cristiane di ogni denominazione, ordine e grado siano sotto attacco in tutto il continente, quasi un'offensiva coordinata contro le Chiese dal Mediterraneo al Capo di Buona Speranza. Invece si tratta di attacchi diversi per modalità e ampiezza (una bomba sotto un altare, pare, in una chiesa di Nairobi, in Kenia, e spari durati a lungo durante la messa in un campus universitario a Kano, nel nord della Nigeria), accaduti a diverse migliaia di chilometri di distanza, che potrebbero avere matrici politiche - naturalmente diverse - ma potrebbero anche essere stati causati da altro (pensate alle varie carneficine nei campus universitari negli States...).

domenica 4 marzo 2012

L'Italia e l'incuria

Grazie a un amico che l'ha postato su Facebook, mi sono appena imbattuta in questo bell'articolo di Gian Antonio Stella. Un articolo amaro, che si chiude con una speranza quasi utopica per questo paese: rilanciare e investire nella cultura, a iniziare dalla scuola di base, per fermare l'incuria, il degrado, la corruzione. Dice Stella:
 I confronti su 125 nazioni, stando ai dati dell'Università di Costanza, non lasciano dubbi: dove c'è più cultura c'è più innovazione, più sviluppo, più ricchezza e meno corruzione.
Rovesciamo: dove c'è meno cultura c'è meno innovazione, meno sviluppo, meno ricchezza, più corruzione.

Non mi sembra niente di particolarmente rivoluzionario. Mi spiego meglio: sarebbe rivoluzionario se l'Italia facesse un percorso di questo tipo. Ma in sé l'idea che più cultura e ricerca portano più innovazione, più sviluppo e quindi più ricchezza mi pare lapalissiano.
Ma evidentemente per decenni in questo paese i cosiddetti "decisori politici" non se ne sono resi conto. O se l'hanno fatto, hanno preferito non darlo a vedere e non agire di conseguenza. E ora chi, per sua ostinata e donchisciottesca testardaggine, ha comunque investito a livello personale su studio e cultura si trova di fronte a una scelta a senso unico: o vivere di briciole ed espedienti oppure portare all'estero le capacità e il bagaglio più o meno grande di sapere che ha accumulato e che qui in Italia, se anche riconosciuto, non trova nessuno spazio e non viene apprezzato.

giovedì 2 febbraio 2012

Lavoro gratis? No grazie!

Vi sembrerà un titolo estraneo a questo blog. E soprattutto scontato. Non lo è, in entrambi i casi.

Oggi avrei dovuto scrivere dei rapporti della Cina con il Sudan e il Sud Sudan, dei cinesi rapiti in Kordofan meridionale nei giorni scorsi, della questione petrolifera irrisolta tra i due paesi fratelli. Tutti argomenti connessi l'uno con l'altro, che mi appassionano. Avrei dovuto scriverne per un sito molto visitato, di una testata (a ragione) molto quotata, parte di un gruppo editoriale tra i primi del paese.

domenica 13 novembre 2011

Le dimissioni

Complici le edizioni speciali domenicali, le dimissioni di Berlusconi sono oggi presenti sui giornali britannici meno di quanto ci si sarebbe aspettati. Ma ovviamente ci sono, in grande evidenza. Vediamole.

L'Independent on Sunday









































giovedì 10 novembre 2011

The day after

                   
La giornata di ieri sui mercati è stata per l'Italia una giornata nerissima. Oggi i giornali britannici la raccontano così.

Il Financial Times


                                           

mercoledì 9 novembre 2011

Rassegna stampa fotografica


Ho iniziato quasi per gioco, sulla mia pagina di Facebook. Ma siccome in queste ultime settimane le notizie italiane hanno avuto molto spazio sui giornali britannici, è diventato un "appuntamento gradito", come mi ha scritto oggi un amico. E così, iniziando dalla fine, ho pensato di pubblicare le foto degli articoli riguardanti l'Italia, e Berlusconi in particolare, anche su BorderLand. Un modo per compensare l'assenza dal microfono per la rassegna della stampa estera di Radio3, che stando qui a Durham non riesco a fare per ovvi motivi geografici.

Iniziamo dal Financial Times: prima pagina, p. 5 e p. 6







domenica 6 novembre 2011

La domanda dell'Independent

Oggi solo l'Independent torna su Berlusconi e la crisi italiana. Ma lo fa con una foto e una domanda in prima pagina che sono probabilmente nella mente di molti cittadini e governanti europei: "Vi fidereste di quest'uomo per salvarci tutti dalla catastrofe finanziaria?"


sabato 5 novembre 2011

Immagini da un G20

Ancora foto delle prime pagine e degli articoli dei giornali britannici che parlano di Mr B e di Italia. Immagini e commenti da e sul G20, sulle decisioni prese da Fondo Monetario Internazionale e Unione Europea, sulle parole dette dal premier italiano in conferenza stampa. L'attenzione sull'Italia e su Berlusconi in particolare continua a essere alta.

Dopo il primo giorno di summit, gli articoli di ieri, 4 novembre





















giovedì 27 ottobre 2011

Mr B e i giornali britannici

Qualche foto dalle pagine dei maggiori quotidiani britannici, in una sorta di rassegna stampa per immagini.

Iniziamo dal Financial Times e dal Times di ieri, 26 ottobre...